Wu ming “Ufo 78” e il programma di sala
AUTORƏ IN VANTINA
LUNEDI 17 LUGLIO 2023 ORE 21:30 – CAPOLIVERI, ANFITEATRO PIAZZA LA VANTINA
INCONTRO NUMERO 3: “UFO 78” DI WU MING
PROGRAMMA DI SALA
L’autore – WU MING. Wu Ming è un collettivo di scrittori nato alla fine del XX secolo. Ha debuttato nel
1999 con il romanzo Q sotto lo pseudonimo di Luther Blisset, “nome comparso in tutta Europa nelle più
strane circostanze”. Nella sua prima fase letteraria Wu Ming ha prodotto romanzi storici: 54 (2002),
Manituana (2007), Altai (2009), L’armata dei sonnambuli (2014), per poi passare a “nuovi esperimenti,
cercando un perturbante equilibrio tra ricostruzione storica e fantastico”. Fanno parte di questa seconda
ondata L’invisibile ovunque (2015), Proletkult (2018), La macchina del vento (2019), Ufo 78 (2022). Tutti i
libri elencati sono pubblicati da Einaudi. Molteplici le attività del collettivo e dei suoi membri che – distinti
da un numero progressivo – producono anche opere “soliste”.
WU MING 1 ha proposto nel 2008 “l’etichetta di “New Italian Epic” per un insieme eterogeneo di opere (sia
di non fiction, da lui definite ‘oggetti narrativi non identificati’, sia di fiction) che per mezzo dell’allegoria e
dello spostamento sul piano storico e ricorrendo ampiamente ai documenti, vogliono ricostruire la nostra
storia recente, così rivitalizzando una matrice epica, fondativa, della letteratura.” (Carlo Tirinanzi De Medici,
Il romanzo italiano contemporaneo). Tra le sue opere “soliste”: New Thing (Einaudi 2004), La macchina del
vento (Einaudi 2019), La Q di Qomplotto (Edizioni Alegre 2021). È traduttore di Elmore Leonard, Walter
Mosley e Stephen King.
Il libro – UFO 78. Ufo 78, uscito per Einaudi nel 2022, è un giallo fantastorico ambientato alla fine degli anni
Settanta tra Roma, Torino, Orbetello, la Lunigiana e il monte Quarzerone “un rilievo composto da strati di
leggende, non meno che da sedimenti rocciosi” che sembra “un’astronave calata dallo spazio”. Nell’estate
del 1976, sul monte Quarzerone spariscono due scout, Jacopo e Margherita. L’anno dopo uscirà nelle sale
“Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg. Nelle case “troneggiano ancora apparecchi in
bianco e nero”. Nelle città ci sono “posti di blocco ovunque, mitra in bella mostra.” Intrecciati con la
misteriosa scomparsa dei due ragazzi, ci sono il sequestro Moro, una comune fondata sul luogo di un antico
il tempio appartenuto a una consorellanza segreta, la legge sull’aborto, il femminismo, l’eroina, teorie
paleocosmonautiche, “giorni di fantasticherie, leggende urbane e contagiosa mitomania”, quando “tutti
erano prigionieri di una realtà deformata” e vedevano gli Ufo dappertutto.
Il relatore – MARCO BELLI … e il perché ha accettato di presentare questo libro. Marco Belli (Ferrara,
1975) è insegnante di scuola superiore, direttore artistico del festival dell’editoria indipendente Elba Book
Festival, cofondatore della Rete Pym e membro del collettivo LAPS. Ha pubblicato: Uno sbaffo di cipria,
2017 e Canalnero, 2021 – le prime due indagini della detective clochard Vivian Deacon, entrambi per
Edicola Ediciones; Storia di A., (Graphe.it edizioni, 2021), racconto illustrato vincitore del Premio
Microeditoria di qualità 2022 – sezione narrativa. Ha partecipato a raccolte di racconti pubblicate da
Millebattute Edizioni nel 2022 e da Edizioni della Sera nel 2023. Come fotografo ha pubblicato, insieme a
Sandro Abruzzese, Niente da vedere. Cronache dal Polesine e altri spazi sconfinati (Rubbettino, 2022).
Alla domanda “perché hai accettato di presentare questo libro?” Marco Belli ha risposto: Una rassegna di
grande spessore che sa coniugare le voci del territorio a quelle più importanti del panorama culturale
italiano. Una trama di sentieri ricca di suggestioni per tutte le fasce di pubblico. […] Un romanzo, dalla
trama fitta ed avvincente con personaggi che faremo fatica a dimenticare, racconta l’anno degli UFO, il
1978, che è stato anche un eccezionale grumo di eventi che hanno cambiato per sempre la società italiana.
La voce narrante – MARCO MANFREDI. Marco Manfredi è attore, socio fondatore dell’Associazione
Culturale Kinodromo, laureato in Semiotica all’Università di Bologna. Ha recitato in La California di Cinzia
Bomoli (2022), La freccia del tempo di Carlo Sarti (2019), Zen – Sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri
(2018), Verso un altrove di Massimiliano Amato (2018)
Autorə in Vantina è una rassegna letteraria organizzata dal Comune di Capoliveri in collaborazione con
la Pro loco e la libreria MardiLibri di Portoferraio.
Per informazioni: instagram: autor_in_vantina / facebook: Autori in Vantina / email: info@autoriinvantina.it
“UFO 78” DI WU MING
Lo strillo sulla fascetta riporta un commento del New Yorker: “Scrivono come scriverebbe Dan Brown in
acido”, anche se bisogna dire che il congegno letterario di Ufo 78 non è di certo psichedelico e irrazionale,
ma lucido e metaletterario.
A cominciare dalla copertina, dove abbiamo un’automobile volante bene identificata: la famosa Renault 4
dove il 9 maggio 1978 venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. L’auto, con tanto di targa leggibile
(Roma N57686), sorvola come “una trireme greca che naviga in un cielo stellato” il misterioso monte
Quarzerone, emblema del romanzo (a cercarlo su Google Maps ci si ritrova in un azzurro infinito). Il
Quarzerone della copertina, però, ha soltanto due cime, a differenza di quanto si scrive nel testo (“una
larga corona a tre punte”). Ma – trattandosi di un romanzo di Wu Ming – non è questo un fatto secondario.
La distanza, lo scollamento, la differenza, l’intervallo sono inclusi nel gioco letterario. Come scrive Carlo
Tirinanzi De Medici ne Il romanzo italiano contemporaneo: “l’allegoritmo di Wu Ming è di fatto
un’inscrizione nel testo del codice necessario per decifrare l’allegoria”. Anche se l’allegoria, in questo caso,
si nutre di sé stessa e del suo codice. Ecco allora il rapito Aldo Moro che compare all’interno dell’astronave
di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Moro rapito dagli alieni. Moro, il “rapito per eccellenza”. Moro che
non è Moro, o che non è soltanto Moro. Quello che scrive dalla prigione del popolo offre l’occasione per
provare a dire che le cose non sono come stanno, come sembrano. Come stanno davvero? Anche la
macchina nella quale venne ritrovato il suo cadavere partecipa al caleidoscopio delle varianti e delle
differenze: “i telespettatori la videro grigia, sul momento fu detta rossa, e in realtà era amaranto”.
Se non è semplice tautologia, i codici interpretativi forse stanno altrove, fuori dal romanzo, come sembra
dirci la stessa sua confezione. Stanno nella storia e nella cronaca. Nei documenti e sui giornali. Nelle
bandelle (“In questo romanzo troverete…”), nelle Riconoscenze, nella Nota al testo di un libro che porta lo
stesso titolo di un convegno organizzato nelle sue stesse pagine per accogliere il famoso ufologo Rynek
(Haynek, ma in quale realtà?); convegno che però non si fa perché c’è il sequestro Moro. La catena delle
correlazioni e dei punti di vista prosegue nei tanti libri citati all’interno del romanzo, scritti dai protagonisti
delle vicende narrate, elencati nella Bibliografia finale con tanto di editore, anno di edizione e in qualche
caso nome del traduttore. Tra questi libri immaginari, dei quali conosciamo soltanto dei frammenti, il libro
di J. A. Haynek “Ufo realtà di un fenomeno” è traslato in “La realtà degli Ufo” di J. A. Rynek. Si sfiora sempre
la realtà. Tutto è simile al vero, verosimile, orecchiato, orecchiante, tradotto e riflesso. C’è un fondo di
verità in ogni cosa. “Tutto quanto fa spettacolo”. Tutto quanto fa letteratura. Come si legge nel colophon,
“questo libro è un’opera di finzione che fa riferimento a fatti storici. Al di là di tali fatti, ogni riferimento a
eventi, ambientazioni e persone effettivi è puramente casuale e frutto dell’immaginazione degli autori”.
Fatti storici e immaginazione che nel romanzo non sono affatto distinguibili, ovviamente, perché in questi
casi “la verità deve essere una e una sola, e riempire ogni fessura del discorso pubblico”.
Esattamente come i famigerati misteri italiani che per tanti son dei falsi misteri dei quali conosciamo tutto
senza averne le prove, Ufo 78 (Einaudi, 2022) è un romanzo italiano, attuale, dove alla fine gli UFO non
esistono ed è sempre colpa dell’omo nero.
Angelo Airò Farulla