Quel che affidiamo al vento
A gennaio escono moltissimi libri nuovi ma per noi librai indipendenti questo mese è sempre affollato di lavori da fare:inventario‚ rese, chiusure contabili e il Natale appena trascorso ci ha consumato molte energie,cosi può capitare che sia una tua cliente, lettrice e amica (in questo caso di nome Marcella) a farti notare un libro appena uscito che potrebbe essere una lettura molto bella e poetica.
Ordino cosi “Quel che affidiamo al vento” edizioni PIEMME e mi accorgo che il libro è già in ristampa a pochi giorni dall’uscita cosi la prima copia che arriva la consegno alla richiedente, dicendole di leggerlo per prima e di farmi sapere.
Ancora non ho avuto un suo ritorno ma sono riuscita a leggerlo io e lo consiglio a tutti,e in particolar modo a coloro che amano il Giappone le sue tradizioni,che vogliono sostenere questa scrittrice italiana Laura Imai Messina che ha uno stile raffinato e uno sguardo privilegiato sul Sol Levante.
In un piccolo paese sul fianco della montagna Balena una coppia di anziani costruisce una cabina telefonica per parlare con i defunti, una cornetta senza fili, a cui poter affidare tutte le parole di dolore, di nostalgia, tristezza e ricordo di tutte quelle persone scomparse nello Tzunami del 2011.
Si reca in quel luogo YUI a cui quel terribile evento ha strappato la madre e la figlia: le prime pagine sono tristi, dure e mi sono immedesimata molto nel dolore di una madre‚ per cui da una parte avrei voluto mollare la lettura dall’altra è la stessa scrittura a trascinarti e sta in questo la potenza del libro che piano piano si apre all’incontro ‚alla condivisione del dolore stesso, ad un messaggio finale di apertura e amore.
Per rimarginare le ferite serve coraggio,serve toccare il fondo ma anche la disponibilità d’animo a poter ripartire, di aprirsi al miracolo anche se arriva per secondo.
Parole usate con grande capacità di bilanciare, personaggi veri nelle loro emozioni‚ situazioni reali ma allo stesso tempo oniriche, molte curiosità della cultura e del linguaggio giapponese.
Leggetelo,parola di libraia!